Storia della filosofia del diritto. vol. II. L'età moderna
Guido FassòFinalmente esiste in Italia (dico in Italia, ma potrei dire sulla faccia della terra) una storia della filosofia del diritto, non angustamente scolastica, non puramente nozionistica e per di più completa»: così Norberto Bobbio in due lettere a Guido Fassò del 27 aprile 1966 e del 18 gennaio 1971 salutava l’uscita della Storia della filosofia del diritto (I, Antichità e medioevo, Bologna, Il Mulino, 1966; II, L’età moderna, Bologna, Il Mulino, 1968; III, Ottocento e Novecento, Bologna, Il Mulino, 1970)1.
Le parole di Bobbio sintetizzano efficacemente l’interesse col quale il mondo culturale italiano accolse la pubblicazione dell’opera di Fassò2. Essa veniva effettivamente a colmare una lacuna assai sentita nella cultura e nella manualistica del nostro paese, in quanto il filosofo del diritto non si era ancora mai accinto ad elaborare una traccia compiuta e criticamente valida della sua stessa disciplina nella sua evoluzione storica.
La situazione, peraltro, come rilevava Bobbio, non era solo italiana, prova ne siano le traduzioni che l’opera di Fassò ha avuto: